Urge una conversione ecologica per una ripresa vera perché durevole. Appello urgente al Ministro dell'Ambiente

Stimato Ministro.

Ora che la pandemia accenna a diminuire, il tempo stringe.


C’è il rischio che l’urgenza di operare di nuovo spinga molti soggetti (di tutti i partiti) a riprendere i lavori (comprese le Grandi opere inutili e dannose) senza alcun rispetto dell’ambiente, della socialità e delle sue parti più deboli, senza antimafia.
Si profila il rischio che l’attuale situazione generi l’occasione per fare passare le peggiori azioni e più smodate, contro il bene di tutti, contro il territorio e l’Ambiente di Vita.

Certamente usciremo dal Covid profondamente mutati.

Ma, paradossalmente, c’è una grande opportunità: mettere in atto una grande ricostruzione, quella di una Conversione Ecologica ed Economica, così come lo stato del Pianeta, ma anche quello dell’Europa, e di ogni parte d’Italia ci impone urgentemente di fare.

Ecco che allora Il flusso di facilitazioni e di finanziamenti europei deve essere colto, non solo per esercitare monitoraggio civico, ma soprattutto come un’opportunità per la cura e il rinnovamento di tutti i sistemi socio-ecologici che i giovani e la situazione mondiale ci chiedono. 

“Se non ora, quando?”.

È il momento di pensare in grande, di sperare tutto il possibile, di chiamare a questa grande costruzione verde tutte le persone rimaste danneggiate e senza lavoro, tutte le forze giovanili disponibili: non più padroni/operai, ma operatori relazionali del nuovo Ambiente di Vita, del nuovo Bene Comune da realizzare.

Dalla salute, al cibo, agli eco-servizi, al territorio alterato, al risanamento delle città, alla logica di operare per macro/ecosistemi, e per Bioregioni è possibile innescare un nuovo modo di operare e di comportarsi reciprocamente e con la natura.

Ma occorre che nuove direttive, garanzie istituzionali e nuove attività concrete e basate su approcci multi, inter e trans-disciplinari a livello nazionale e locale ispirino, favoriscano e assicurino, proprio in questa fase, questo nuovo modo di pensare e di vivere in relazione “con”, e non “contro”, l’ambiente e con tutte le persone. Da più parti si stanno elaborando e sperimentando proposte e azioni in questa direzione, sui Beni Comuni, in Italia come in Europa, come a tutte le latitudini della terra, promosse e praticate anche dai popoli oppressi, come dalle avanguardie urbane e rurali del nostro mondo industrializzato. 

Anche Papa Francesco è con noi.

Ora sarebbe necessario che anche Lei, Signor Ministro, si schierasse da questa parte.
Noi comunque 
andremo avanti perseguendo questi obbiettivi, e siamo disponibili a fornire tutto il bagaglio di esperienze e di pensieri che sono già in atto, certi che, se partiamo organizzati, molteplici soggetti e comunità interessati accorreranno, perché ormai il desiderio è grande e diffuso.
È un’occasione unica e irripetibile. Apriamo una Conversione ecologica dell’economia nei nostri territori, per tutti coloro che vorranno partecipare, di ogni 
provenienza, condizione, con le loro competenze e capacità.

I giovani ricercatori, i ragazzi del venerdì, i presìdi territoriali dei fiumi, dei paesaggi, delle periferie, e delle montagne lo chiedono, i nuovi attori dell’economia e dell’impresa responsabile sono pronti a partecipare; diversi soggetti stanno lavorando per costruire azioni concrete che richiedono una strategia di governo che

guardi lontano.


Firmatari

Giovanni Attili, Professore Associato, Sapienza Università di Roma

Lina Maria Calandra, Professoressa Associata, Università degli Studi dell’Aquila

Marco Cadinu, Professore Associato, Università degli Studi di Cagliari

Manuela Capelli, Architetto

Carlo Cellamare, Professore Associato, Sapienza Università di Roma

Luciano De Bonis, Professore Associato, Università degli Studi del Molise

Lidia Decandia, Professoressa Associata, Università degli Studi di Sassari

Mauro Durante, già Professore Ordinario, Università di Pisa

Alessia Denise Ferrara, Insegnante

Filippo Gravagno, Professore Associato, Università degli Studi di Catania

Vera Greco, Associazione Italiana Architettura del Paesaggio

Rita Micarelli, International Institute for Advanced Studies in System Research and Cybernetics, Ontario, Ca.

G.R.A.S.P. the Future, Groups of Research Action for Solidarity and Participation

Gioia Gibelli, Presidente Società Italiana di Ecologia del Paesaggio

Giusy Pappalardo, Ricercatrice, Università degli Studi di Catania

Venera Pavone, Dottoranda, Sapienza Università di Roma

Marco Picone, Professore Associato, Università degli Studi di Palermo

Giorgio Pizziolo, già Professore Ordinario, Università degli Studi di Firenze

Barbara Pizzo, Ricercatrice, Sapienza Università di Roma

Elisa Privitera, Dottoranda, Università degli Studi di Catania

Antonio Raciti, Assistant Professor, UMASS, Boston

Laura Saija, Ricercatrice, Università degli Studi di Catania

Ferdinando Trapani, Professore Associato, Università degli Studi di Palermo

Simona Plessi, Presidio Partecipativo del Fiume Panaro

David Mascali, Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto

Fabrizio Bertini e Antonio Fiorentino, AlterPiana, Firenze, Prato, Pistoia

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