Manifesto per la conversione ecologica: dalla PIANA DELLE NOCIVITÀ’ alla ECOPIANA DELLE QUALITÀ’


L’attuale organizzazione socio economica e istituzionale, fondata sullo sfruttamento dei sistemi ambientali e territoriali e sulla rapina delle risorse delle comunità locali, ha provocato l’impoverimento e la distruzione di delicati e complessi equilibri sociali ed ecologici.

La Piana Firenze – Prato – Pistoia, nonostante la profonda crisi che la attraversa, può fare ricorso alle sue qualità profonde e alle sue potenzialità residue per ribaltare la condizione attuale e prefigurare nuove modalità di integrazione e di equilibrio delle attività umane con il proprio ambiente di vita.

Prefigurazione resa ancor più indispensabile dalla virulenta diffusione del virus Covid-19, strettamente legata al grave degrado dell’ambiente (polveri sottili e gas inquinanti), alla distruzione di boschi, foreste pluviali, all’agricoltura e agli allevamenti intensivi, al modello insediativo metropolitano.

In questo tempo di svolta inevitabile, diventa allora indispensabile e saggio attuare una MORATORIA delle trasformazioni infrastrutturali, edilizie, agricole ed urbanistiche. Non una moratoria sine die, ma una fase definita nel tempo, attiva, di approfondita e diffusa riflessione e di decisione collettiva a partire da punti irrinunciabili sugli aspetti termodinamici ed energetici, ecosistemici e sociali.

La prefigurazione innovativa che proponiamo è quella della CITTÀ/PAESAGGIO POLICENTRICA, un modello di Rete di biocittà, dove ecologia, estetica e nuovo benessere delle popolazioni danno luogo ad un atto di creatività e di bellezza di nuova formazione, in un Ambiente di Vita collettivo e partecipato.  

È proprio con la messa in relazione di tutte le componenti, sociali, ambientali e paesaggistiche, che si può intraprendere un percorso di bonifica e di conversione socio – ecologica dell’area.

Cinture e cunei verdi, corridoi ecologici, aree agricole intercluse, agroecologia e orti urbani, cascine metropolitane, conservazione del patrimonio immobiliare pubblico, metrotreno, mobilità pubblica e commerciale, riconoscimento sperimentale della partecipazione dei cittadini: sono i temi sui quali è necessario un serrato confronto. Sulla base di nuove modalità e regole e nella prospettiva di un nuovo modello insediativo, l’ambiente penetra ed attraversa la città, costruendo un nuovo tessuto urbano e rurale integrato.

La città e la campagna/territorio devono divenire luogo di una duplice e reciproca accoglienza. I due termini sono ormai inscindibili.

Dal “grande cantiere” del Parco Agricolo della Piana e dell’ecosistema metropolitano Firenze – Prato – Pistoia, può già avviarsi la CONVERSIONE ECONOMICA, DEMOCRATICA, ECOLOGICA e impedire che la ripresa divenga un’emergenza, un alibi per la riproposizione di Grandi Opere inutili e dannose e di cantieri e ambientalmente distruttivi.

Al fine di evitare il ripresentarsi di situazioni emergenziali come quella da COVID-19, riteniamo necessario ripensare il modello di “sviluppo” fino ad oggi perseguito, applicando principi basati sulla prevenzione (dell’inquinamento, della produzione di rifiuti, del consumo di suolo, della cementificazione, della gentrificazione, delle diseguaglianze economiche e sociali, della salute, della mercificazione dei luoghi). Per questo riteniamo i seguenti temi territoriali irrinunciabili:

·    Risanamento e Salubrità del sistema Firenze – Prato – Pistoia.
La ripresa deve essere legata a due condizionalità, quella ecologica e quella fiscale

·    Tutela della salute. Sistema sanitario pubblico e rete territoriale dei servizi di base. Riapertura dei presidi sanitari in disuso

·    Impedire la saldatura delle aree edificate. Garantire corridoi ecologici e relazionali. Tutelare il carattere policentrico del sistema insediativo della Piana.

·    Blocco dell’uso distruttivo del territorio: Stop alle grandi opere

·    Blocco dell’uso distruttivo del suolo: Non un m2 di verde in meno - Stop ai pesticidi

·    Promuovere la formazione di aree di Agroecologia sperimentale che chiamiamo Cascine Metropolitane (Cascine di Tavola, Cascine di Firenze, Cascine di Sesto f.no, ecc.)

·    Riconoscere il valore costitutivo del sistema delle acque della Piana: Parchi fluviali e Parchi delle aree umide

·    Rivitalizzare i sistemi ambientali della fascia collinare e montana. Parco degli insediamenti storici

·    Inalienabilità del patrimonio immobiliare pubblico da restituire all’uso delle comunità locali. Censimento del patrimonio immobiliare privato in stato di abbandono

·    Qualità del lavoro e nuove economie della conversione ecologica. Cassa integrazione ecologica a fondamento della transizione ecosistemica

·    Dalle attività di profitto all’economia dei servizi ecosistemici, fondamento di un benessere ecosistemico diffuso

·    Rete della mobilità pubblica, adeguata ai luoghi e alle popolazioni. Dai rifiuti ai residui a bassa impronta ecologica ed economica. Diffusione della Strategia Rifiuti Zero di Comunità

Siamo aperti al confronto e al supporto verso chiunque abbia a cuore una rinascita ambientalmente e socialmente sostenibile, che non sia incentrata sul profitto, ma sul ben vivere.
Noi custodi della terra e del territorio, abitanti delle resistenze e dei ricorsi, proponiamo un Patto costituente e operativo per la rinascita ecologica della Bioregione Firenze – Prato – Pistoia e la sua attuazione partecipata. Per provare a diventare insieme “sognatori diurni” nella Toscana centrale e nelle altre sue bioregioni.

Per adesioni attive e segnalazioni scrivere a:
ALTERPIANA – fioren.bis@gmail.com
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LE IMMAGINI DEL DISASTRO E DELLA POSSIBILE RINASCITA




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